Boville Ernica

Un tesoro incastonato tra le colline ciociare, dove l’autenticità delle tradizioni locali si fonde con panorami mozzafiato, offrendoti un’esperienza davvero unica e memorabile!

DMO - Terre dell'olio dei papi

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Un gioiello nascosto nel cuore della Ciociaria, dove storia, arte e natura si intrecciano in un’esperienza unica. Dalle mura medievali perfettamente conservate al presepe paleocristiano più antico del mondo, passando per opere di Giotto e Cellini, il borgo racconta secoli di bellezza e cultura. Un viaggio emozionante tra panorami mozzafiato, tradizioni autentiche e tesori artistici inaspettati. Scoprilo, vivilo, raccontalo.

Storia di Boville Ernica

BOVILLE ERNICA
Boville Ernica (Bauco fino al secolo scorso) ha origini antichissime e si è sviluppata con tre diverse fasi insediative: una protostorica o preromana, una romana ed una medievale. Le testimonianze delle varie epoche della storia attraversate dalla cittadina, sono conservate nei resti degli insediamenti dell’età del ferro, nelle mura megalitiche di Monte di Fico, nei reperti del periodo romano e nella cinta muraria medievale con le diciotto torri a base quadrata o circolare, che racchiude ad anello ininterrotto, tutto il centro storico, sorto attorno al X secolo. Un tempo la cittadina sorgeva al piano ma, avendo subito totale distruzione dai Saraceni e nel 939 dagli Ungheri, gli abitanti si trasferirono sul colle. Grazie alla posizione strategica ed al baluardo costituito dalle mura, nel 1204 i baucani riuscirono a respingere gli attacchi delle truppe degli Svevi, che intendevano attaccare lo Stato Pontificio. Il Papa Innocenzo III, per ringraziare i valorosi cittadini donò loro l’autonomia
amministrativa. Ebbe inizio così una repubblica; che governata a turno da dodici famiglie, andò avanti per più di quattrocento anni, caratterizzati dalla pace e dalla
ricchezza.


Le bellezze storico-artistiche di Boville Ernica, sono circondate dalla cornicenaturalistica delle valli del Sacco, del Liri e del Cosa. Camminando intorno alla cinta
muraria, ammirando le torri e gli archi delle porte d’ingresso alla città, si può contemporaneamente volgere lo sguardo sullo splendido panorama dell’intera
Ciociaria. La passeggiata attorno alle mura del paese ci offre anche la vista sulla flora dei Monti Ernici, gli uliveti ed i vigneti, vanto delle produzioni vinicole ed
olearie locali. Percorrendo l’anello della strada che affianca le mura, sono visibili i territori di ben 72 comuni diversi appartenenti a 6 province di 4 regioni diverse
(Lazio, Campania, Abruzzo, Molise). Il particolare fascino di queste vedute è stato descritto ed esaltato da letterati come Cesare Zavattini ed illustrato da artisti famosi
come Giovanni Fattori, che per alcuni periodi della loro vita hanno soggiornato a Boville. Le mura difensive, che facevano di Bauco un paese inespugnabile, sono così
ben conservate che ancor oggi la chiusura dei cancelli delle tre porte cittadine, impedirebbe ogni accesso al borgo. Passeggiare nelle vie del centro, è come fare un
salto indietro nella storia: i vicoli, le facciate delle antiche residenze con le finestre a bifora, i palazzi gentilizi rinascimentali, le chiese, ricche opere d’arte, ci
sorprendono in ogni angolo. La sorpresa continua se proviamo ad entrare, ad esempio nella chiesa di S. Pietro Ispano dove possiamo ammirare un sarcofago paleocristiano con una decorazione a bassorilievo databile intorno al 330 – 350 d.C., dunque si tratta del Presepe scolpito più antico al mondo. La decorazione è simbolica: un graticcio rappresenta le porte del cielo e sul fregio ci sono quattro scene, due dell’antico Testamento e due del nuovo. È articolato in due momenti: la Natività di Gesù con i pastori, e la sua Epifania con i re Magi in cammino verso la capanna per l’Adorazione del Bambino. Quest’opera è stata studiata dagli storici di tutto il mondo, ma oltre ad essa nella chiesa è conservata l’unica opera a mosaico di Giotto, l’Angelo, proveniente dall’antica basilica costantiniana di S. Pietro di Roma e che il Monsignor Simoncelli, segretario del Papa Paolo V Borghese, riuscì a preservare dalla distruzione durante i lavori di ammodernamento e a portare nel suo paese, insieme ad altre importanti opere del Sansovino (la Madonna con Bambino) e del Bregno, e la croce del primo Giubileo del 1300, un tempo esposta davanti all’atrio della vecchia Basilica Vaticana per aprire gli anni santi. Fu baciata da re, papi, imperatori e, si dice, persino da Dante Alighieri proprio nel 1300.


Di poco posteriori all’epoca di Giotto, sono gli affreschi rinvenuti nei restauri dell’ex chiesa dell’antico convento di S. Francesco, dove si conserva anche un meraviglioso soffitto ligneo cassettonato del 1700, un organo mobile del ‘600, un paliotto d’altare in argento con le insegne dell’ordine e arabeschi su fondo di velluto, mentre in S. Stefano si trova una splendida raccolta di tele del XVII secolo con in primo piano di S. Onofrio, La Veronica, S. Girolamo, S. Maria Maddalena e Gesù nell’orto degli ulivi . Palazzo Simoncelli incorpora la piccola chiesa di San Giovanni Battista impreziosita da un affresco del Domenichino. Tra le più antiche chiese del paese, troviamo la collegiata di S. Michele Arcangelo risalente al secolo IX, poi ricostruita nel 1700, ubicata in piazza S. Angelo. Il prospetto è stato realizzato nei primi anni del 1800 su disegni dell’architetto Giuseppe Subleyras (1745-1819), costituisce un esempio tra i più notevoli di architettura religiosa di stile neoclassico della provincia. In S.Michele Arcangelo è conservata una tela del Cavalier D’Arpino ed il monumento funebre del Cardinale Ennio Filonardi. Il famoso prelato, le cui doti furono premiate da ben sei Papi, nel XVI secolo, periodo in cui operò come Nunzio Apostolico, agì con grande diplomazia riuscendo a salvare gran parte della Svizzera dalla riformamluterana. Rivestì molte cariche importanti tra cui quella di governatore di Castel S. Angelo a Roma. Fu proprio il Filonardi che commissionò a Benvenuto Cellini, suo
amico, il busto argenteo di S. Pietro Ispano ancor oggi conservato a Boville. Altro illustre cittadino fu il poeta Desiderio De Angelis, apprezzato ed incoronato dell’alloro
poetico dal doge di Venezia nel XVII secolo. Il suo monumento funebre si trova nella collegiata di S. Michele Arcangelo. Poco prima dell’ingresso al paese si trova
il monumento a ricordo della battaglia risorgimentale che nel 1861 si svolse a Bauco tra piemontesi e truppe borboniche.

DMO - TERRE DELL'OLIO DEI PAPI

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